Diversa...mente


Quando perdiamo il diritto,
ad essere diversi,
perdiamo il privilegio
di essere liberi .
(C.E. Hughes)

IMPARARE GIOCANDO







Valenza educativa del gioco è determinante nel processo di evoluzione dall’infanzia all’età adulta.
Ecco alcuni giochi che noi proponiamo ai bambini...

dietro ad un gioco anche "banale" ci sono tanti aspetti didattici educativi


Tratto da: "DISLESSIA, lavoro fonologico", 
A.A.V.V. - ed.LibriLiberiPrima esperienza




I SUONI, IL CORPO, LE PAROLE


GIOCHI SULL'ASCOLTO


L'educazione all'ascolto costituisce un aspetto della più complessa educazione sensoriale
che è alla base dello sviluppo cognitivo nella sua complessità.
È diretta allo sviluppo dei seguenti campi di esperienza:
· corpo, movimento, salute, quando mira alla comprensione e all'interpretazione di
brani musicali, sequenze di suoni, ecc.;
· fruizione e produzione messaggi, quando si collega allo sviluppo fonico, semantico,
lessicale, sintattico del linguaggio verbale e alle prime interpretazioni delle parole
scritte;
· esplorazione, conoscenza, progettazione, quando si operano discriminazioni di
suoni, rumori, ritmi dell'ambiente naturale e sociale.
In particolare il potenziamento della percezione uditiva influisce sul linguaggio, perché
permette di "capire" i messaggi verbali degli altri e di imparare a "farsi capire" producendo
messaggi. Il linguaggio è infatti costituito da una serie di suoni (fonemi) organizzati e
articolati tra di loro in un sistema che caratterizza e distingue la nostra lingua italiana dalle
altre.
I vari fonemi danno origine alle parole che hanno significati diversi, anche se spesso simili,
come CANE-PANE-RANE, VASO-NASO, MONTE-PONTE, ecc.
Imparare a cogliere la differenza fonica e semantica delle parole significa sviluppare la
propria sensibilità uditiva e sviluppate la mente sul piano cognitivo.
Ogni bambino deve essere educato a percepire distintamente i suoni e i contenuti delle
parole, ma il suo organo uditivo e le sue capacità intellettive devono essere tali da poter
cogliere le differenze tra parola e parola.
Si tratta quindi di avviarlo gradualmente a percepire e riconoscere la diversità dei fonemi e
dei contenuti di ogni parola, e nel contempo a saperla pronunciare e a saperla utilizzare
coerentemente nelle situazioni adeguate.
I giochi che seguono hanno proprio questo scopo.

GIOCHI SUL RITMO
I bambini vivono in un mondo caratterizzato dalla compresenza di stimoli sonori diversi, il
cui eccessivo e disorganico sovrapporsi può comportare il rischio sia di una diminuzione
dell'attenzione e dell'interesse per il mondo dei suoni, sia un atteggiamento di ricezione
soltanto passiva.
La scuola dell'infanzia può:
"svolgere una essenziale funzione di riequilibrazione, di attivazione e di sensibilizzazione,
offrendo ai bambini proposte che consentano di conoscere la realtà sonora, di orientarvisi,
di e-sprimersi con i suoni e di stabilire per il loro tramite relazioni con gli altri".
I bambini, infatti, sono in grado di riconoscere alcuni suoni e riescono a riprodursi per due
o tre volte in una successione ritmica, col corpo.
Li raggruppano secondo la durata o l'intensità percependo e costruendo i primi ritmi o
sequenze ritmiche.
È importante che agiscano con il corpo in funzione della durata, con movimenti e con
gesti, in modo da viverli e percepirli con maggiore concretezza e partecipazione.
Successivamente applicano la corrispondenza tra uno schema e il ritmo per precisare
maggiormente la corrispondenza spazio-tempo. Giungono così a riprodurre il ritmo
secondo un'indicazione costituita da uno schema.
Intervengono pertanto attività di psico-ritmica che aiutano i bambini a diventare più
sensibili alla durata e all'intensità dei suoni. Anche le parole che pronunciamo seguono un
andamento ritmico dettato dagli accenti, la parola stessa è composta da una serie disillabe
in sequenza.
II senso ritmico aiuta a parlare bene e a scrivere correttamente.
Per questo è utile presentare giochi per esercitare la capacità ritmica di ogni bambino.




GIOCHI DI RINFORZO DEI MOVIMENTI BUCCO-FONATORI
Le esperienze educative all'interno della scuola dell'infanzia che sono finalizzate
all'apprendimento del linguaggio dovrebbero offrire ad o-gni bambino l'opportunità di
sfruttare contemporaneamente più canali, sollecitazioni, situazioni, attraverso i quali far
nascere il desiderio di comunicare.
All'interno del gruppo-sezione ciascuno può essere incoraggiato a compiere attività
motorie dell'apparato fonatorio e ad avere successo nelle attività comunicative, sfruttando
le attività di gioco in uno spazio che offra alla dinamica comunicativa una strutturazione
cooperativa, in ambiente di suoni, parole, immagini, movimenti, messaggi, che favoriscano
esperienze disparate di comunicazione e di espressione.
In particolare i bambini hanno bisogno di essere avviati alla comunicazione con tanti giochi
fonetici, che coinvolgono tutte le parti degli organi di fonazione (bocca, labbra, denti...).


GIOCHI FONOLOGICI
Adatti alla fascia d'età dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia e alle attività di continuità
tra scuola dell'infanzia e scuola primaria.
Per il bambino la realizzazione dei fonemi vocalici è facilitata perché i movimenti delle
labbra sono ben visibili e l'uso della lingua non è richiesto perché rimane adagiata
all'interno della bocca. Con le vocali creare delle divertenti attività-gioco in cui i bambini
esercitano la motilità delle labbra, imparano a controllare la respirazione e riescono a
simbolizzare i suoni a livello corporeo. Per gli altri fonemi utilizzare le carte delle tombole
sonore per fare riprodurre suoni, versi e rumori, canzoni e altri giochi divertenti.
GIOCHI DI PAROLE
I bambini con i loro discorsi e i giochi di parole sviluppano la capacità di prestare
attenzione alle strutture linguistiche. Si divertono a giocare con esse, a ripetere e cercare
rime, assonanze fonetiche, ad utilizzare la lingua in funzione metalinguistica.
Imparano cioè ad usare la lingua per riflettere su di essa, sulle sue componenti, sugli
elementi che compongono una parola o una frase. I giochi con le parole che si possono
realizzare sono tantissimi, ne vengono proposti alcuni tra i più divertenti.


L'APPELLO
Riconoscere il proprio nome scritto rappresenta il punto di partenza nel quale cercare la
sicurezza (sul proprio nome nessun bambino ha dubbi).


ATTIVITÀ
• Raggruppiamo i bambini che hanno il nome che comincia allo stesso modo.
• Raggruppiamo i bambini che hanno il nome corto e il nome lungo (segmentazione
sillabica, ritmo).
• Presentiamo ai bambini il cartellone con le scritte PRESENTI-ASSENTI
• Cerchiamo se ci sono bambini che hanno il nome che comincia come le parole


PRESENTI-ASSENTI.
• Presentiamo ai bambini i cartellini con il nome e cognome: "Dobbiamo trovare il nostro
cartellino e metterlo sotto la scritta PRESENTI se siamo a scuola e i cartellini che restano
per terra o sul tavolo li metteremo sotto la scritta ASSENTI".
Ricordare che, nel sistemare i cartellini, dobbiamo partire dall'alto a sinistra e andare
avanti fino a raggiungere la linea degli assenti, poi a capo. Collocando i cartellini degli
assenti seguiamo la stessa regola. Leggiamo i nomi seguendo le parole con il dito.

GLI INCARICHI
(cameriere, postino, bibliotecario...)
Avere un incarico all'interno della propria sezione serve per sentirsi partecipi, responsabili,
importanti. Un cartellone in bella vista eviden-zierà gli incarichi di ciascuno.


ATTIVITÀ
• Presentiamo il cartellone degli incarichi secondo le esigenze della sezione.
• Leggiamo segnando con il dito e spieghiamo il significato delle parole.
• Spieghiamo che ogni giorno alcuni bambini saranno impegnati in differenti compiti e
organizziamo insieme questo cartellone.
• È importante che i bambini abbiano chiaro come organizziamo la sosta, l'attesa di chi
non ha incarichi in quel giorno.
• Partiamo da sinistra assegnando il primo incarico e andiamo avanti finché li abbiamo
assegnati tutti, usando i cartellini uguali a quelli dell'appello.
I cartellini restanti li mettiamo nella colonna della sosta.
Nel cambio degli incarichi partiamo sempre dal primo in alto della sosta.
Ribadiamo il fatto che il giorno dopo (DOMANI nel cartellino) toccherà al primo bambino il
cui nome è in alto nella colonna della sosta.
Spieghiamo che se si è avuto un incarico, una volta eseguito, il cartellino deve essere
messo in coda nella colonna della sosta.
Leggiamo insieme il cartellone per ricordarci a chi sono stati assegnati gli incarichi del
giorno.
Giochiamo a ricordarci chi ha fatto il lavoro IERI e chi lo farà DOMANI.


IL CALENDARIO
È importante l'utilizzo del calendario come organizzatore temporale del giorno, della
settimana, del mese.
Fornisce informazioni sia scritte che numeriche e costruisce consapevolezza rispetto al
passare del tempo.
Presentiamo i cartellini con i giorni della settimana e ripetiamo insieme le filastrocche note
o inventate, già imparate in altri momenti.
ATTIVITÀ
• Proviamo a trovare il cartellino che comincia come il nostro nome.
• Formiamo un gruppo di bambini che hanno il nome che comincia come il giorno della
settimana in cui si sta facendo l'attività.
• Formiamo un altro gruppo di bambini che hanno il nome che non comincia come quel
dato giorno.
• Giochiamo con i nomi di tutti i bambini al gioco del "Comincia come...":
LUNEDÌ comincia come LUCIANO, LUCA... MARTEDÌ comincia come MARTA, MARIA...).
• Verifichiamo sempre se ciò che stiamo dicendo è vero prendendo a confronto proprio i
cartellini con i nomi dei bambini (sul loro nome sono sicuri).
• Sistemiamo il cartellino con il giorno giusto sul cartellone del calendario partendo
dall'ALTO e mettendolo SOTTO a quello del giorno precedente.
• Presentiamo poi i cartellini con i numeri e li distribuiamo chiedendo di dire il nome del
numero assegnato ad ognuno.
• Mettiamoci in ordine seguendo i numeri che abbiamo dal più piccolo al più grande.
• Sistemiamo il cartellino con la data giusta partendo dall'ALTO mettendolo SOTTO il
numero del giorno precedente.
• Leggiamo insieme il cartellone dicendo che giorno era IERI, quale sarà DOMANI, quale
viene PRIMA, quale viene DOPO.


CHE TEMPO FA
I bambini hanno familiarità con le parole del tempo. Il lessico e i simboli sono conosciuti da
tutti. Sarà interessante guidarli ad una osservazione giornaliera.
ATTIVITÀ
Scriviamo nei cartellini il nome del tempo (lo scrive l'adulto usando cartellini tutti della
stessa misura).
Abbiniamo il nome del tempo con il simbolo
corrispondente (SERENO, POCO NUVOLOSO,
NUVOLOSO, PIOVOSO, NEVOSO, NEBBIOSO).
Per discriminare i vari cartellini giochiamo con il
"Comincia come..." e contiamo quante parole ci sono
in un cartellino (POCO NUVOLOSO, NUVOLOSO...).
Alla fine di ogni gioco sistemiamo la condizione
meteorologica di quel giorno nel calendario
utilizzando la tabella a doppia entrata.
• Memory di simboli e parole scritte.
• Domino di simboli e parole scritte.
• Tombola di simboli e poi di parole scritte.
Esempio di costruzione della tombola:
• prendiamo dei cartoncini 30 x 30, che serviranno come cartelle da consegnare ad ogni
bambino e un numero di cartoncini 10x3, sui quali scrivere il nome del tempo (il numero
dei cartoncini deve essere in quantità sufficiente a coprire tutte le cartelle, tenendo conto
che in ogni cartella metteremo 10 o 12 cartoncini);
• costruiamo le cartelle assieme ai bambini sistemando in ognuna scritte diverse,
mettendone almeno una per ogni condizione meteorologica;
• facciamo il gioco della tombola: mostriamo il nome del tempo, leggiamo il nome del
tempo. I bambini contemporaneamente metteranno un fagiolo, un bottone, o altro per
coprire il nome corrispondente.


IL MENÙ
Il momento del pranzo è sempre molto atteso per le sue molteplici valenze nutritive,
energetiche, simboliche e conviviali. La conoscenza del menù del giorno rassicura e
coinvolge.
ATTIVITÀ 1
Parliamo con i bambini di che cosa è un menù; stabiliamo di quanti piatti è composto
quello della scuola e affidiamo a tre bambini l'incarico di chiedere in cucina quali sono i tre
piatti principali del giorno. Ogni bambino ne ricorderà uno; pane e acqua restano fissi nel
cartellone. I piatti principali sono PRIMO, SECONDO, CONTORNO.
• Contiamo oralmente quante parole compongono il primo piatto mettendo tutti le mani
dietro la schiena e sollevando un dito per ogni parola che dirà l'adulto; oppure ci sediamo
intorno ad un tavolo, con le mani in alto e battiamo un colpo sul tavolo per ogni parola
detta; oppure, da una linea di partenza, facciamo un salto per ogni parola detta dall'adulto.
Per ricordare il numero di parole possiamo utilizzare i numeri del calendario.
• Scriviamo sul cartoncino 40 x 15 il nome del piatto e mentre lo scriviamo richiamiamo
l'attenzione all'inizio e alla fine delle parole: se iniziano o finiscono allo stesso modo, se
sono lunghe o corte e verifichiamo la corrispondenza tra parole e numero (MELA e
MARMELLATA cominciano e finiscono allo stesso modo ma una è corta e l'altra è lunga);
battiamo le mani segmentando in sillabe.
• Leggiamo il nome del piatto scorrendo con il dito le parole e fermandolo alla fine di ogni
parola.
• Ogni bambino leggerà il piatto scritto e l'incaricato lo inserirà nel cartellone del menù
seguendo l'ordine dall'ALTO verso il BASSO.
• Possiamo poi leggere tutto il cartellone facendo ipotesi di lettura; quando il menù si
ripete cercheremo fra le altre la scritta già preparata in precedenza.
ATTIVITÀ 2
• Scegliamo oralmente un menù.
• Contiamo quante sono le parole che compongono quel piatto
• Mettiamo diverse strisce sopra un tavolo o per terra e proviamo a cercare il cibo di quel
giorno. Es. PASTA CON IL POMODORO
• Togliamo dal tavolo tutte le strisce che contengono 4 parole
• Giochiamo con il "Comincia come... ".
• Se più di una cominciano allo stesso modo troveremo altri elementi di concordanza:
PASTA e POMODORO cominciano allo stesso modo mentre PASTA CON IL RAGÙ no.
• Oppure possiamo togliere dal tavolo tutte le strisce che non contengono 4 parole e
giocare allo stesso modo di prima.